Laboratorio Iconografico



Arte in Abbazia

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L'esperienza iconografica Criptense ritrova la sua produzione con il ripristino del rito bizantino (1882), grazie all'intervento di P. Gregorio Stassi (+1949), che con il suo laboratorio di iconografia e miniatura, ha impreziosito gli ambienti interni all'abbazia, le illustrazioni dei libri liturgici stampati presso la scuola tipografica orientale "San Nilo", e altri lavori vari tra affreschi e icone nei due Monasteri Basiliani della Sicilia (Piana degli Albanesi e Mezzojuso) .


Altra figura di rilevante esperienza iconografica criptense, è stata quella dello Jeromonaco Partenio Pavlick (+2019) il quale ha proseguito il lavoro iconografico di P. Stassi per tutta la seconda metà del XX° secolo, di lui conserviamo l'iconostasi della Cappella dell'ex Seminario Benedetto XV°dedicata a San Giovanni Damasceno , due delle 3 cappelle interne al Monastero, una delle quali inaugurata da San Giovanni Paolo II negli anni 80 del secolo scorso e tante altre opere ,alcune delle quali esportate in varie parti del mondo.


La dedizione e la passione per rappresentare Cristo, La Madre di Dio e i Santi, secondo i canoni dell'Oriente Cristiano è stata espressa anche dal Monaco Fr. Pietro Vittorino (+2008 ), artefice dell'iconostasi della Chiesa di S. Rocco in Mezzojuso. L'estro iconografico ha toccato anche la fantasia del pittore ed illustratore palermitano, Giuseppe Rondini (+1955), che ha riempito di colori pastello il grigiore del periodo postbellico del secondo conflitto mondiale, lasciando diverse opere su tavola e tela, l'iconostasi e altre icone della cappella dell'Archimandrita e gli affreschi della cappella del Cimitero, vivendo l'ultimo periodo della sua vita in raccoglimento presso il Monastero. 

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Tutt'oggi la scrittura di icone favorisce l'ascesi e l'esercizio di alcuni giovani monaci del Monastero.

Oggi l'Abbazia di Grottaferrata prosegue l'arte iconografa con la scuola e i corsi diretti dal Maestro Roberto Roncaccia, nato a Grottaferrata e cresciuto con la spiritualità sotto la guida dei monaci basiliani, dai quali è stato avviato all'arte e alla sensibilità del l'iconografia. Dal 1979, il maestro Roncaccia si è dedicato alla valorizzazione dell'arte del territorio ; lavorazione della Ceramica e della porcellana, lavori su vetro e allestimenti di scenografie teatrali, concentrandosi in maniera particolare sull'iconografia bizantina, sotto la guida dello Jeromonaco Romano Giannini (+2004) e successivamente invogliato a proseguire con la scuola tutt'oggi attiva. La caratteristica della scuola iconografica è l'utilizzo e il ripristino delle antiche tecniche; gessatura della tavola, pittura con tempera all'uovo, applicazione della foglia oro, e di materiali a base naturale: gesso di Bologna, colla di coniglio, pigmenti, bolo e altri. 

Nel settembre del 2019 il maestro Roncaccia, accompagnato dalla comunità Monastica ad Albano, in occasione di una visita canonica, fa dono di un'icona raffigurante " il sogno di San Giuseppe" a sua Santità Papa Francesco, immagine particolarmente cara al Pontefice, il quale ha apprezzato il lavoro e l'esercizio del suddetto cenobio Criptense. 

Numerosi inoltre,i servizi girati all'interno della scuola di iconografia e le interviste rilasciate d Maestro iconografo, per più programmi televisivi delle la reti nazionali per raccontare la realtà e il patrimonio artistico e spirituale dell'Alma Abbazia Criptense. 

Nei locali della scuola di iconografia, interni all'abbazia, si possono ammirare i lavori del Maestro Roncaccia e degli allievi. 

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